Lighèa

Così veleggiava il tuo canto
Lighea
nella notte spoglia di brume
tra i vacui silenzi dell'acque...

Era nostro soltanto
quel mare

già da smarrire il mio fiato,
il mio cuore,
a cercarti.

Pago all'infine d'avere
fra mill'altre intorno
per me
la tua voce.

Ora che è quieto il mio remo
e s'addorme la sera alla prua
tra le mani
piano
ti invoca la mia cetra...

E tu venga.

Mi giunga danzando il tuo sorriso
e i tuoi seni ricolmi
bianchi
tra le spume.













Zivago

Nudi
I miei versi
erravano alla notte
sopra la neve
gridando il tuo nome.

Li ho veduti cantare
sfinirsi, morire
Le loro membra immolarsi
alla tàiga sperduta...

Quando sarà primavera
amore
non chiederti.

Non turbarti di quel sole
a Juriatin.

Di quei prati.

Di quelle rose
innanzi alla tua casa.













Lemnos

Vive
il mio silenzio, il mio pianto
i suoi giorni,
in cuore a questa terra
reclusa tra i mari.

M'ascolti
un giardino d'ulivi
la preghiera
e giunga la tua voce
tra i libecci del mattino

Non scaglieranno
gli empi
le selci affilate

sul fiore risorto
della mia pena













Prologo

Uno scranno davanti alle stelle
mi attende
tra gli aranci odorosi del vespro,
perchè io oda
pensoso
la tua voce.

Essa mi vada ad un canto lontano
laggiù
tra i sussurri di giunco del Ciane.

E sembrerà allora venirmi
dalla tua bocca, ad ogni istante
un fiore nuovo,
un sorriso di Alcesti redenta...

Ed anche il cielo nero
fra le tue parole
infine sarà tempo
e attesa.

Prima di amarti.













Assolo di luna

Mi giungeva
lontano
un assolo di luna

Ditirambi di sere
al flautare dei venti

"Lasciami andare
Nausicaa
alla mia terra
in cui si parte
dai tuoi occhi
il mare"