GREGORIO NAPOLI Il Giornale di Sicilia
Antonio Sottile, "Canto di Maggio" tra cinema e musica
Pur scavando nella memoria, non eravamo riusciti ad individuare un musicista autore, anche, di regie cinematografiche. Ora ce l'abbiamo. E' il maestro Antonio Sottile, docente di pianoforte principale presso il Conservatorio "Vincenzo Bellini" di Palermo e direttore delle Voci Bianche. Alla natìa Isnello e, soprattutto, al contrappunto tra immagini e pentagramma, Sottile ha dedicato un prodigioso Canto di Maggio, proiettato ed ascoltato domenica 28 Aprile al Politeama Garibaldi. Bèla Balàzs affermava che i paesaggi, gli edifici, le abitazioni, possono entrare in relazione poetica col suono "in una ben costrutta composizione sinfonica". Il "Canto" del maestro Sottile è, in tal senso, un'opera rivoluzionaria, oltre a rivelarsi un'autentica delizia per gli occhi e per le orecchie. In poco più di quindici capitoli, allineando sequenze filmiche e gli accordi della Fanfara dei Carabinieri Sicilia diretta da Paolo Sena, le Voci Bianche, la "Santa Cecilia" di Cefalù con la bacchetta di Giuseppe Testa, la Confraternita del SS. Crocifisso e dell'Assunta; raccogliendo i primi piani dei vecchi, dei fedeli in processione, dei bambini; esaltando lo sfondo documentario (ma non banalmente turistico) delle Madonie, con i contributi fotografici di Giovanni Pepi e le belle immagini di Vincenzo Di Stefano, il pianista filmaker evoca la preghiera canora del popolo e le tradizioni della nostra terra. La Cavalleria Rusticana di Mascagni, rare e ben recuperate composizioni del maestro Vito Graffeo, toccanti poesie dialettali (vi è un intervento di Michele Placido), vanno in rima coi suadenti slanci della "camera" in panoramiche e campi totali sui campanili delle chiese, sul trionfo della natura, sulla devozione delle fanciulle irradiate nella dolce penombra di una finestra o nella luce di un terrazzo barocco. I labari, gli orifiamma, i palii, i baldacchini liturgici e la varicedda votiva sembrano dialogare con la contrizione di Santuzza, con gli accordi di Menkel nelle campane di Notre Dame, col volo dell'aquila reale, laggiù sull'orizzonte, e - perchè no ? - con l'Inno di Mameli, entusiasticamente scandito dalla Benemerita in alta uniforme. Nella sua divulgazione a cassetta, il Canto del maestro Sottile potrà essere una beata alternativa alle nostre serate, squallidamente perdute, assai spesso, davanti alle banalità del teleschermo.
GREGORIO NAPOLI, critico cinematografico del Giornale di Sicilia
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